L'Europa senz'anima: sulla Giornata Mondiale del Rifugiato

Sabato 20 giugno siamo stati ospiti del Veregra Street Festival (che prosegue fino a domenica 28) in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Abbiamo scelto di esporre il reportage 'I Prati di Caprara' di Simona Hassan - tra i protagonisti dell'edizione 2014 del Tangram Festival - e di invitare lo scrittore Mohamed Malih per guidarci in una riflessione sul senso della giornata e sulle attuali situazioni di migrazione e accoglienza. 
Causa un imprevisto dell'ultimo minuto Mohamed Malih non è potuto essere fisicamente presente all'iniziativa, ci ha però inviato un suo testo che abbiamo letto durante l'assemblea pubblica, tenutasi la sera in via Gramsci. Molti gli aspetti che abbiamo toccato, seppur in pochi minuti: su tutti riteniamo doverosa una riflessione riguardo i paradossi che la situazione di Ventimiglia ha (ri)portato all'interesse della stampa nazionale - e sappiamo bene quanto quella dell'informazione sia una questione più che mai problematica.
La contraddizione forte è nell'Europa stessa e nei trattati/convenzioni/accordi che la caratterizzano. Un'Europa schizofrenica, disponibile e libera per alcuni, irraggiungibile per molti altri. Schengen e Dublino, due termini che fino alla settimana scorsa si faceva fatica a distinguere, si sono scontrati e si continuano a scontrare sugli scogli di Ventimiglia: a pagare sono uomini donne e bambini che già troppo hanno pagato, atteso, rischiato. Per qualche precisazione in più è utile leggere questo articolo su Internazionale, breve ma preciso, o anche questa riflessione di Lorenzo Declich per Nazione Indiana.


"L’unica risposta a chi chiede asilo e protezione è il manganello. Polizia e soldati schierati lungo i confini. Rimpatri e allontanamenti alle frontiere. E poi summit su summit. Senz’altro in qualche androne di Bruxelles staranno studiando il caso. Poi seguiranno le dichiarazioni dei governanti dove ci comunicano che un nuovo trattato è in dirittura d’arrivo. E questo sì che risolverà la questione. Prendono atto che i vari accordi e trattati tipo Dublino, Schengen, Chambery … non sono non più adatti  a regolamentare la spinosa questione dell’immigrazione e ci tranquillizzano dandoci appuntamento a fra qualche mese con la nuova carta che tutto risolverà. Tutte chiacchiere che la nuova ondata di migranti sommergerà. Fortuna vuole che l’Europa non è solo i suoi governanti: è soprattutto la sua gente. Impaurita quanto si vuole e in balia di populismi e rigurgiti nazionalisti portati avanti dai Salvini e dai Le Pen di turno, ma è pur la stessa che porta soccorso ai migranti sugli scogli. Ma non basta."


(riproduzione parziale dell'intervento scritto da Mohamed Malih per sabato 20 giugno 2015. La versione integrale è su Stracomunitari)



World Refugee Day 2015

Dal 2001 ogni 20 giugno l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato. Probabilmente mai come quest'anno, in Italia, la giornata sta avendo tanta rilevanza mediatica. Merito anche della campagna elettorale permanente di certi populismi e dei canali (dis)informativi che ne danno un fuorviato rilievo. Perché è difficile, nonostante l'importanza del tema accoglienza in questo momento, trovare riflessioni, analisi o proposte lucide e sensate sui mezzi d'informazione più diffusi. A occupare lo spazio maggiore è chi ragiona per voti e share, non per idee e contenuti. Perché di proposte ce ne sarebbero, ad avere la buonafede di ascoltarle: basta dare un'occhiata al blog del regista Andrea Segre, seguire i post di 'Io sto con la sposa' o di Cecilia Strada su facebook, leggere meltingpot.org o globalproject.info, ma anche più semplicemente guardare ogni tanto la home page di Internazionale.
Siamo in molti a ritenere una priorità ricostruire dalle fondamenta la gestione italiana ed europea dell'accoglienza. La giornata del 20 giugno può essere una buona occasione per ribadirlo, contemporaneamente, tutti insieme, da molte città italiane (ed europee). La mobilitazione nazionale di Roma, il concerto a Firenze, gli incontri di Ancona, Macerata, Grottammare, i Centri Sociali delle Marche che saranno a Ventimiglia sono solo alcune delle iniziative che si terranno sabato.
Un coordinamento nazionale, un movimento plurale e coeso è quello di cui abbiamo bisogno e forse la giornata del 20 giugno può essere l'occasione per lavorarci.


Il Tief, nel suo piccolo, sarà al Veregra Street di Montegranaro, con le foto di Simona Hassan e lo scrittore Mohamed Malih. Qui maggiori info sull'evento.

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