Dal 2001 ogni 20 giugno
l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR)
celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato. Probabilmente mai come
quest'anno, in Italia, la giornata sta avendo tanta rilevanza
mediatica. Merito anche della campagna elettorale permanente di certi
populismi e dei canali (dis)informativi che ne danno un fuorviato
rilievo. Perché è difficile, nonostante l'importanza del tema
accoglienza in questo momento, trovare riflessioni, analisi o proposte
lucide e sensate sui mezzi d'informazione più diffusi. A occupare lo spazio maggiore è chi ragiona per voti e share, non per idee e contenuti. Perché di proposte ce ne sarebbero, ad avere la
buonafede di ascoltarle: basta dare un'occhiata al blog del regista
Andrea Segre, seguire i post di 'Io sto con la sposa' o di Cecilia
Strada su facebook, leggere meltingpot.org o globalproject.info,
ma anche più semplicemente guardare ogni tanto la home page di
Internazionale.
Siamo in molti a ritenere una priorità ricostruire dalle fondamenta
la gestione italiana ed europea dell'accoglienza. La giornata del 20 giugno può essere una buona occasione per ribadirlo, contemporaneamente, tutti insieme, da molte città italiane (ed europee). La mobilitazione nazionale di Roma, il concerto a Firenze, gli incontri di Ancona, Macerata, Grottammare, i Centri Sociali delle Marche che saranno a Ventimiglia sono solo alcune delle iniziative che si terranno sabato.
Un coordinamento nazionale, un movimento plurale e coeso è quello di cui abbiamo bisogno e forse la giornata del 20 giugno può essere l'occasione per lavorarci.
Un coordinamento nazionale, un movimento plurale e coeso è quello di cui abbiamo bisogno e forse la giornata del 20 giugno può essere l'occasione per lavorarci.
Il Tief, nel suo piccolo, sarà al Veregra Street di Montegranaro, con le foto di Simona Hassan e lo scrittore Mohamed Malih. Qui maggiori info sull'evento.
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